LE NUOVE SCUOLE: UNA OCCASIONE PERSA DI PARTECIPAZIONE

LE NUOVE SCUOLE: UNA OCCASIONE PERSA DI PARTECIPAZIONE

LE NUOVE SCUOLE: UNA OCCASIONE PERSA DI PARTECIPAZIONE

In questo periodo molte Amministrazioni Comunali della Valdelsa sono state prese dalla frenesia di intercettare i fondi messi a disposizione dallo Stato per modernizzare e ristrutturare i loro fabbricati scolastici. Per fare questo sono stati velocemente affidati gli incarichi ai progettisti di fiducia ed in tempi altrettanto rapidi sono stati realizzati i progetti di scuole materne, elementari e medie.

Di per se la cosa non sarebbe negativa, perché migliorare la qualità delle scuole per i nostri figli è sicuramente un obiettivo encomiabile. Ma perché in Italia tutto deve essere sempre fatto all’insegna dell’emergenza e della fretta, ben sapendo che queste non sono mai buone consigliere e non consentono mai di riflettere sui risultati? Perché l’aspetto economico deve sempre prevaricare in maniera inquietante sull’aspetto qualitativo?

Ho avuto occasione di vedere solo poche elaborazioni progettuali delle nuove scuole di Colle Val d’Elsa e di San Gimignano, poiché finora i progetti sono stati poco divulgati, anche se in certi casi già cantierabili.

Non posso quindi ancora esprimere un parere approfondito su questi progetti, ma posso però manifestare le mie perplessità sull’inserimento poco armonico di questi nuovi fabbricati nei loro rispettivi contesti, con linguaggi architettonici e soluzioni funzionali che non mi convincono né come mamma né come architetto.

Ho invece molto apprezzato come mamma-architetto il progetto delle scuole innovative proposto dall’architetto Renzo Piano (vedi articolo di Edilportale (http://www.edilportale.com/news/2015/10/lavori-pubblici/è-di-renzo-piano-il-progetto-della-scuola-del-futuro_48253_11.html), nel quale il bambino ha la possibilità di coltivare il suo immaginario personale e la scuola, con la sua struttura e i sui spazi esterni, diventa parte integrante e riqualificante della città.

La nuova scuola ideata da Renzo Piano svolge inoltre un grande ruolo sociale per la città, perché le parti che la compongono (classi, palestra, cucina, biblioteca, laboratori, aree verdi) possono essere vissute in vari momenti del giorno e della notte da molteplici categorie di cittadini, implementando gli scambi sociali e la solidarietà.

E’ un vero peccato che le future scuole di San Gimignano e di Colle Val d’Elsa non siano state progettate seguendo questo virtuoso modello concepito da Renzo Piano, uno dei più importanti architetti italiani, insignito del titolo di senatore a vita, che ha sempre dato grande risalto alla funzione urbana e sociale delle sue opere. E’ anche un vero peccato che per impostare le linee progettuali di edifici di alto profilo sociale, come le scuole, non siano stati minimamente coinvolti coloro che le dovranno fruire, i cittadini. E’ stata davvero persa l’occasione di attivare i processi di PARTECIPAZIONE dei cittadini per promuovere la riqualificazione e il miglioramento delle loro città e quindi la valorizzazione della loro qualità di vita.