LA RISORSA SEGRETA DELLA VALDELSA: IL FIUME ELSA

LA RISORSA SEGRETA DELLA VALDELSA: IL FIUME ELSA

LA RISORSA SEGRETA DELLA VALDELSA: IL FIUME ELSA

Da quando, nel 1997, sono venuta ad abitare a Colle Val d’Elsa sono stata colpita, in maniera non sempre positiva, da molti aspetti che caratterizzano questa città, ma sicuramente quello che mi ha maggiormente sorpreso e affascinato è stato scoprire l’esistenza del grande corso d’acqua che gli scorre nelle viscere: il fiume Elsa.
L’istituzione dell’Area Naturale Protetta di Interesse Locale “Parco Fluviale dell’Alta Val d’Elsa” è avvenuta proprio nel 1997, ma devo ammettere la mia ignoranza: io me ne sono accorta molti anni dopo!
Quando sono scesa per la prima volta lungo le scale dell’ingresso al parco presso il ponte di San Marziale, mi sono subito resa conto di essere finita in un mondo quasi surreale, in cui la materialità della vita quotidiana era rimasta lontana: l’unica cosa che governava questa dimensione era la forza della natura. Una natura che si manifestava con lo scorrere delle acque sulle rocce plasmate da un perenne movimento, con il frusciare delle foglie mosse dal vento, con i suoni emessi dagli uccelli che si parlavano tra loro.
Percorrendo il sentiero che affiancava l’Elsa, scavalcandola in alcuni guadi suggestivi, si dimenticava di stare all’interno della città di Colle, perché il livello del letto del fiume risultava molto più basso rispetto al tessuto urbano, affossato dal costante lavorio delle acque.
E’ vero che ho trovato questa situazione molto affascinante, ma allo stesso tempo mi sono chiesta come mai l’attuale città di Colle sembra ignorare la presenza dell’Elsa, non integrandola nel suo tessuto urbano e nella sua vita sociale.
Eppure in passato le acque dell’Elsa venivano utilizzate dai colligiani per scopi sociali, sia ludici che alimentari, e per fini economici, con la creazione delle gore che alimentavano i meccanismi meccanici di mulini e opifici. Oggi sono poche le persone che scendono abitualmente sulle sponde del fiume e le gore, in parte tombate e visibili solo in tratti scollegati, sono testimoni del declino che ha coinvolto le strutture produttive locali.

foto-elsa
L’Elsa deve ritornare ad essere considerata una versa risorsa per la città di Colle e per l’intera Valdelsa, deve essere valorizzata e resa fruibile per gli abitanti di questo territorio, che devono essere riabituati ad avvicinarsi a lei ed ad apprezzarne il valore culturale e ambientale.
Questo avvicinamento al fiume da parte del tessuto urbano e dei sui abitanti deve essere fatto in maniera rispettosa, ma decisa, oltre che ben definita negli strumenti di pianificazione urbanistica, nei quali l’Elsa dovrebbe cominciare ad essere considerata una vera risorsa.
In questo periodo l’Amministrazione Comunale di Colle Val d’Elsa si appresta a scegliere i nuovi componenti del COMITATO TECNICO SCIENTIFICO PER LA GESTIONE DELL’ANPIL PARCO FLUVIALE DELL’ALTA VALDELSA, che dovrà svolgere, a titolo completamente gratuito, funzioni consultive e di indirizzo per la gestione dell’ANPIL ed avrà il compito di fornire i pareri obbligatori relativamente ad attività e interventi di natura straordinaria ricadenti all’interno del territorio dell’ANPIL nel caso di
trasformazione permanente del suolo
trasformazione edilizia, ristrutturazione urbanistica, recupero edilizio con cambio d’uso che comportino modifiche esterne
modifiche della perimetrazione dell’ANPIL
modifiche al regolamento tecnico dell’ANPIL.
Per la candidatura a questo Comitato viene richiesta una comprovata esperienza in materia di aree protette, scienze naturali, scienze agroforestali, ingegneria naturalistica, educazione ambientale e promozione turistica del territorio. Dati gli argomenti che dovranno essere trattati dal Comitato, mi sembra evidente che è stata completamente ignorata la preparazione nel settore edile/urbanistico, che potrebbe essere invece ben garantita dalla figura dell’ARCHITETTO.
Considerato che il rapporto tra la città di Colle Val d’Elsa e il suo fiume mi sta molto a cuore, sarà mia cura e dovere PERTECIPARE alla selezione dei nuovi componenti di questo Comitato.